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domenica 30 settembre 2012

Una giornata nel ministero di Immigrazione

Ciao a tutti,
eccomi qua dopo aver passato ben 6 ore in Immigrazione per ottenere il timbro sul passaporto come persona che vuole chiedere la residenza.
Ho accompagnato questa coppia di giovani pensionati ad immigrazione per farsi apporre il timbro di "Registrado" primo passo per richiedere la residenza.
Entriamo alle 11.00 e prendiamo il numero B251, sul monitor segnava che stavano servendo il numero B121.Dopo mezz'ora c'era ancora il n.B121, poi improvvisamente B122, a fare due conti ho detto se per una persona ci impiegano 30 minuti ci vorranno 30*130=3900 minuti cioè' 65 ore. Il signor S. più  attento di me mi fa notare che era solo uno sportello che seguiva le pratiche, quindi con calma ci sediamo di fronte  allo sportello e aspettiamo..aspettiamo. Alle 13.00 faccio un giro davanti allo sportello e sorpresa!!! la signorina era andata in pausa pranzo.
I coniugi S. pur rimanendo calmi cominciano a dare segni di insofferenza, ma io li rassicuro dicendo che alle 16.00 il ministero chiude e sicuramente alle 15.00 invece di una persona ne utilizzeranno 6. Allo scoccare delle 15.00 con ancora 100 persona davanti a noi arrivano i rinforzi. Sei signorine si siedono nel posto da combattimento e iniziano a chiamare i numeri. E qui un altra novità che ci ha lasciato un po' allibiti. Sul monitor compare il numero B200 sportello 40, una voce metallica ripete : b 200 allo sportello 40, nessuno si presenta, passano 30 secondi il messaggio viene ripetuto e nessuno si presenta, cosi' per 5 volte, ogni numero veniva chiamato 5 volte sostanzialmente si perdono circa 3 minuti prima che viene annunciato il numero successivo. Alle 17.00 siamo arrivati allo sportello, la signorina abbastanza sgarbata, mi ha fatto notare che mancavano le fotocopie della pagina del passaporto dove c'era il timbro d'entrata, poi mossa da compassione e dietro un mio "mi scusi  non sapevo, vado a farle subito"ha deciso che poteva farle lei.

Ora penserete che finalmente eravamo liberi. NO!!! Bisogna pagare 5$ cadauno, vai alla cassa e....... SORPRESA un ministero di 3 piani con 200/300 uffici ha UNA SOLA CASSA, con UNA SOLA CASSIERA, quindi altra coda e finalmente alle 17.30 usciamo.

Siamo usciti affamati, non avevamo pranzato, stanchi e con i Signor S. che mi dicevano guarda che a noi per mettere la Apostille ai documenti nel tribunali ci abbiamo messo quasi 5 ore, rincorrendo gli impiegati, qui almeno siamo stati seduti.
Che dirvi BENVENUTI a Panamá

sabato 29 settembre 2012

Contratto per un telefono cellulare

Ciao a tutti,
ho deciso di fare un contratto con un operatore telefonico, per avere un cellulare e potermi collegare con skype, mal etc per stare in contattato con voi italiani.
Mi reco nel negozio spiego la mia situazione, porto i documenti mi dicono che mi avrebbero contattato il giorno dopo. Il giorno dopo mi telefona una signorina, mi informa delle varie offerte, mi spedisce una mail, io accetto e aspetto.
Il giorno dopo mi dice che va tutto bene, che mi avrebbero telefonato a casa per farmi un intervista e verificare i dati ed io aspetto.
Passa un altro giorno..niente
Altro giorno esco per accompagnare dei clienti italiani, quando torno mia moglie mi informa che hanno telefonato e voglio parlare solo con me .
Chiamo la signorina e le dico che io non posso stare a casa tutto il giorno aspettando una telefonata e poi che cosa devono verificare?
Altro giorno e arriva finalmente la chiamata: l'intervista e' stata: lei e' il sig, stefano?come si chiama?quando e' nato?dove vive? ho messo la cuffia ho risposto a tutte le domande mi hanno ringraziato.
Passa altro giorno ,,niente
contatto la signorina mi dice si ha il mi telefono nel suo ufficio gli chiedo se mi invia l'indirizzo. Ora sto aspettando l'indirizzo sono passati 14 giorni e non  ho ancora il cellulare, ne' il contratto boh vediamo lunedi'.

Ho chiesto cosa serviva l'intervista e mi hanno detto che dovevo confermare la vericita' dei dati: ma se al telefono invece che rispondere io rispondeva un altro uomo un mio amico o un parente e si spacciava per me loro erano felici lo stesso, invece ha risposto mia moglie hanno sentito una donna, lei ha detto di essere mia moglie e che poteva dare tutti i dati e loro: non va bene. Mah non voglio fare commenti.
un saluto
stefano

venerdì 21 settembre 2012

Punto Italia

Ciao a tutti,
scrivo questo post per aiutare una mia amica:la professoressa Gallana.
Lei vive a Panamá da piu' di 10 anni, apri' "Punto Italia", l'unico centro linguistico, dove si insegna lo spagnola a noi poveri italiani che vengono a vivere qui e l'italiano ai panamensi, sempre piú numerosi che chiedono apprendere la nostra lingua. Oltre a questo ha scritto l'unica guida in italiano su panama, oggi ne esistono altre 2-3, sicuramente piu' aggiornate,ma non complete come la guida "Panamá il bacio degli oceani".
Bene dopo anni la Prof. ha deciso di chiudere, a niente sono servite le mie e le altre proteste di italiani e non che hanno usufruito dei suoi corsi. Ha deciso di vendere e dedicarsi ad una nuova attivitá. Ha preso questa decisione in concomitanza della prossima demolizione dell'edificio dove era situato questo locale. Si era un locale di circa 50 mq, in Punta Patilla, zona centrale di Panama.
Il centro e' stato posto in vendita ad un prezzo veramente basso, nel prezzo sono inclusi tutta la documentazione per continuare i corsi etc.
Quindi se qualcuno se la sente di venire qui a fare il professore, ecco un'opportunitá.

Se desiderate approfondire, contattatemi.
Alla domanda che qualcuno sta per pormi: perche' non lo prendi tu? rispondo subito, sono molto tentato in quanto si potrebbe ampliare il discorso corsi con altre attivita', ma essendo solo non posso fare tutto

Venderebbe anche il suo appartamento, sempre posizionato in Punta Patilla, un bellissimo appartamento, ma sono onesto che va bene per una sola persona, piccolo, arredato con molto gusto, con una vista stupenda sulla Bahia de Panamá al 16 piano.

un saluto a tutti
stefano





venerdì 14 settembre 2012

Io dipendente a Panamá


Dopo un po' di tempo riecco mia moglie che vi racconta....

Quando ho conosciuto mio marito sui campi da basket l’ultimo mio pensiero era che la cosa che ci avrebbe unito per più di 17 anni è il piacere di oziare. Entrambi siamo dei maestri nell’arte dell’ozio ed è per questo che a Panama ci troviamo benissimo. Tutta sta premessa è per giustificare il fatto che sia passato oltre un mese dalla minaccia di scrivere un secondo post sul mondo del lavoro da dipendente a Panama ed in particolare sui diversi datori di lavoro in cui mi sono imbattuta a Panama.
La prima esperienza è durata una settimana, un record, presso un ristorante di un gruppo di soci italiani, ancora oggi non ho ancora capito quanti e quali fossero i soci, in quanto un numero imprecisato di italiani veniva al ristorante e si comportava come se fosse a casa propria e questo è il primo grande difetto che io trovo nella gestione dei locali da parte degli italiani. Noi identifichiamo l’attività come se fosse una seconda casa e pertanto all’interno ci sentiamo liberi di lasciare le cose appoggiate ovunque, di metterci sul tavolo a lavorare al PC ed a gridare al telefono, di spiluccare in piedi in mezzo al locale qualsiasi cosa commestibile che si trovi in giro e dulcis in fondo di accenderci una sigaretta nel mezzo del ristorante fregandosene altamente del fatto che al 95% dei panamensi da fastidio l’odore del fumo. Nelle altre gestioni non funziona così, ma ne parlerò in seguito. Ovviamente non me ne sono andata perché quelli si sentivano a casa propria, son problemi loro se poi il locale non gli funziona, ma la cosa che si mi molestava era che qualsiasi dei pseudo proprietari venisse al ristorante si sentiva in diritto di dare degli ordini uno differente dall’altro, pertanto o tu diventavi pazza o facevi come i panamensi ed andavi aventi per la tua strada senza ascoltare nessuno. Sicuramente era la scelta migliore, ma all’epoca ancora non ero abbastanza panamegnizzata. Quindi me ne andai!
Il successivo datore di lavoro è stato un gringo (americano), per il quale io e mio marito insieme abbiamo lavorato per quasi un anno. Producevamo pasta fresca per i suoi ristoranti. Questo signore è stato una vera sorpresa, perché più o meno con i connazionali posso essere preparata, ma con un americano non avevo mai lavorato. Quando lo abbiamo conosciuto siamo rimasti strabiliati, ovvero ci è parsa una persona brillante con una marcia in più e con una grande preparazione in campo gastronomico. Quello che invece abbiamo scoperto dopo é che  è un despota, malato di potere che pensa che le persone siano degli schiavi al suo servizio ed inoltre nella realtà, da buon gringo, non capiva una bega di mangiare.
Con noi tutto sommato si conteneva, ma con gli altri collaboratori abbiamo assistito a scene di puro isterismo, nonché a pretendere che per esempio quelli della sicurezza lavorassero 7 giorni su 7 per 12 ore al giorno. Tutte le ragazze dell’amministrazione erano terrorizzate da Lui ed il turn over in quegli uffici è più alto di quello degli impiegati di Mc Donald’s. Inoltre, se si dice in giro che i genovesi sono taccagni è solo perché non avete mai lavorato con un gringo o perlomeno con quel gringo. Gli esempi sono innumerevoli, ma non voglio annoiarvi oltre.
Ad ogni modo abbiamo deciso di andarcene da lui un po’ perché pensavamo di aver ricevuto un’offerta migliore ed un po’ perché non si vedevano grandi prospettive di crescita con Lui.
E qui arriviamo al terzo ed ultimo datore di lavoro prima dell’attuale. Un altro italiano ed un’altra enorme delusione. Ci ha contattato a me e mio marito per gestirgli il ristorante, ci ha fatto una discreta offerta monetaria, ma soprattutto sulla carta ci lasciava carta bianca nella gestione del personale e del ristorante in generale. Come specificato, questo solo sulla carta, poiché lui era sempre là lo stesso e mentre non mancava mai di rimproverare anche malamente i dipendenti panamensi che sbagliavano, nessuno si poteva permettere, tantomeno lui, di rimproverare i dipendenti venezuelani che lavoravano con lui da circa 10 anni. Lo tenevano completamente sotto scacco perché non appena qualcuno gli diceva qualcosa questi minacciavano di andarsene. Lui sosteneva che senza di loro il ristorante chiudeva, pertanto nella realtà noi ci trovavamo a gestire il nulla poiché nelle posizioni chiavi vi erano delle persone alle quali non si poteva dir nulla. Inoltre i suoi venezuelani avevano dei signori stipendi, mentre tutti gli altri erano sottopagati e resistevano (attualmente non idea se sono ancora li) solo perché le mance erano buone e compensavano lo stipendio, ma questo, personalmente, penso che sia eticamente scorretto.
Arriviamo infine all’attuale titolare con il quale invece mi trovo benissimo. Come raccontai nel precedente post, lui è un italo-panamense, molto più panamense che italo, in quanto è nato qui e la sua cultura è evidentemente molto più panamense che italiana e personalmente ne sono parecchio felice. Questo perché? Perché in quanto panamense egli gestisce i suoi ristoranti come delle vere e proprie aziende, ovvero con tanto di direttore generale, ufficio acquisti ed ufficio del personale. Lui non c’è quasi mai nei suoi ristoranti poiché ha mille affari in giro, però ha creato una struttura tale che lui ci sia o non ci sia le cose funzionano ugualmente. Il personale recepisce lo stipendio corretto stabilito dalla legge panamense e lavora le ore corrette sempre stabilite dalla legge. Non si pagano straordinari, ma si compensano le ore, regolarmente, a differenza dell’ultimo italiano dove gli straordinari erano dovuti e non retribuiti né tantomeno compensati. Quando lui viene al ristorante parla solo con il direttore al quale comunica decisioni e cambiamenti senza interporsi lui direttamente con il personale, ma questo non vuol dire che se tu chiedi di parlare con lui non sia disponibile. Certo giustamente devono essere questioni che non puoi risolvere con il direttore, perché se no giustamente lui cosa lo paga a fare. Impara italiano, impara…..
Infine quando lui viene al ristorante a mangiare con amici e/o parenti si siede ad un tavolo, attende che il cameriere di turno lo attenda, ordina, paga e lascia sempre e regolarmente la mancia. Questo perché? Paga per una questione di contabilità, giustamente, e lascia la mancia perché per lui è doveroso farlo, dato che una persona gli ha comunque reso un servizio.
Ho voluto raccontare queste mie esperienze solo per sottolineare che non sempre le persone appartenenti al cosiddetto primo mondo sono nella realtà migliori o più sagge di quelle appartenenti al cosiddetto terzo mondo anche se Panama non è più terzo mondo da oramai un bel pezzo. Però veramente mi molesta molto quell’aria di superiorità che molti miei connazionali, e non solo, che pensano che i panamensi siano tutti degli incolti, svogliati e ladruncoli della peggior specie. Nella realtà non è affatto così e poi se vi stanno tanto sulle balle, ma cosa ci state a fare qui????
Ok, chiusa la polemica. Ovviamente, è obbligatorio sottolineare che non tutti gli italiani che vivono qui sono così, come neanche tutti gli americani.
Infine, vorrei rispondere ad uno di voi che ha chiesto se è difficile trovare lavoro da dipendente a Panama. Onestamente, come ha scritto anche mio marito non è proprio semplicissimo, primo dipende da quanto bene si parla lo spagnolo, poi da quanto si è in regola con i documenti, qui, a differenza che da noi, non assumono tanto facilmente in nero ed infine molto spesso si chiudono a riccio verso gli europei o americani in quanto giustamente pensano che pretendiamo un stipendio esagerato rispetto a quelli abituali del mercato panamense. Pertanto, non è impossibile, però bisogna specificare bene fin dall’inizio quanto si è disposti ad accontentarsi pur di guadagnarsi il posto di lavoro.
Penso di aver concluso il racconto delle mie esperienze nel mondo del lavoro dipendente a Panama, ma se avete ancora domande o curiosità fatelo sapere e sempre con i miei tempi panamensi  vi risponderò.
Saluti a tutti e grazie per avermi accolto così bene come ospite impropria del blog di mio marito.
Emanuela

domenica 9 settembre 2012

Quanto costa trasferirsi a Panamá

Ciao a tutti,
dopo un po' di silenzio eccomi qua.
Queste pause di silenzio sono dovute molto spesso al non avere nulla da raccontarvi. Comunque ultimamente sto attivando la mia agenzia di viaggio e di relocation per italiani, contatta banche, avvocati, agenzie immobiliari scuole, etc, comunque un lavoro non indifferente.Soprattutto perché' a  me piace farlo bene.
Sto scoprendo nuovi tipi di investimenti, nuove soluzioni di vita, insomma un bel mondo.
C'è una cosa di cui sono rimasto allibito, forse perché' noi tutti i documenti gli abbiamo fatti un po'  a pezzi, forse perché costavano meno comunque di seguito vi metto l'elenco dei documenti che bisogna fare per trasferirsi ed lavorare qui con UN INDICAZIONE DI PREZZO, questi prezzi variano da avvocato ad avvocato.
Iniziamo
1. Permesso di soggiorno a tempo indefinito
    solo richidente                                          $ 1,500.00
2. Cedula  a persona                                    $.   200.00
3. Visa multipla per espatriare durante la
    fase di tramite  a persona                          $.   200.00
4. Societá                                                      $.1.500.00 
5. Apertura conto corrente da gratis se fatto
    da solo a se poprtati da qualcuno in bache
    che sono meno burocratiche                     $.   150.00
6. Patente obbligatoria dopo aver iniziato il
    tramite  a persona                                     $.   200.00
7. Permesso di lavoro a tempo indefinito
   se uno deve lavorare come dipendente       $. 1,000.00

Insomma preventivate un $ 5,000.00 per il richiedente

questo e' solo per il richiedente, per le persona a carico le cifre sono un po' pi'u basse.
sicuramente c'e' ancora qualche centinaio di dollari per altre cose.
Poi ogni voce va vista secondo il caso, ma il prezzo e' +/- questo, tenendo conto che le tasse al governo sono alte.

Inoltre bisogna versare 5,000.00$ in banca per avere l'estratto conto con 4 cifre mediane per il permesso di soggiorno.( con questi soldi poi pagate il tutto).

Vi lascio a pensare a questi numeri. 

A presto
stefano