Ciao a tutti,
sono Emanuela e
mi appropinquo a scrivere il mio terzo post spronata dal maritino a condividere
con Voi un pensiero che mi è sorto l’altra sera conversando con una coppia d’italiani
che stanno decidendo se venire o meno a vivere a Panama.
Il pensiero è molto semplice:
se non si cambia testa è inutile cambiare Paese. Ovvero, molti vorrebbero
trasferirsi a Panama perché ci sono meno tasse, meno burocrazia, c’ é il
dollaro e c’é stabilità politica, però tutto ciò non conta assolutamente nulla
se uno non decide di cambiare mentalità e di vivere una vita diversa da quella
dell’Italia. Anche qui si può vivere una vita stressante, complicata ancor di più
dalla disorganizzazione e dalla mancanza di puntualità dei panamensi. Se uno
viene qua con l’idea di trovare un posto fisso di lavoro, oppure pensando che
apre un’attività e nel giro di poco tempo gli funziona e guadagna un sacco di
soldi, sicuramente starà malissimo qui. Inoltre se uno pensa di avere la casa
sempre perfettamente in ordine, gli orari perfettamente organizzati e mille attività
da far svolgere ai propri figli vi assicuro che gli verrà un coccolone ancora
prima che in Italia.
Qui non esistono sicurezze di
nessun tipo, si vive alla giornata (e non è un modo di dire, é un dato di fatto),
si svolgono contemporaneamente 2 o 3 attività per sommare a fine mese (i
poliziotti fanno i tassisti di secondo lavoro, i camerieri fanno i muratori nel
tempo libero, gli statali fanno i lavapiatti la sera, etc. etc.) e se oggi
proprio non ho voglia di andare a lavorare pazienza, sicuramente il mondo non
si ferma per questo. Per noi italiani tutto ciò è esattamente l’antitesi della
nostra cultura, poiché noi siamo culturalmente predisposti al risparmio, al
pensare al domani e possibilmente a comprare la casa ai nostri figli così
quando si sposano, non hanno problemi. Qui molto spesso le ragazzine di 15 anni
hanno un figlio e quando questi è adulto magari la mamma andrà a vivere con
lui, così passa da quella dei genitori a quella del figlio.
I bimbi (la maggior parte) non
vanno a calcio, a pianoforte, a karate, etc. etc. ma giocano in mezzo alla
strada con i piedi nudi. Ieri sono andata a prendere mio fratellino a scuola
(scuola privata) e c’era un suo compagno che si stava facendo una beata pennica
sdraiato sul pavimento senza assolutamente nulla sotto, tranne le fresche
piastrelle. Quindi se siete una mamma classica italiana iperprotettiva,
probabilmente non vi troverete molto bene qui.
Qualcuno mi ha detto che pur
trasferendosi non è detto che debba per forza adeguarsi alle “cattive”
abitudini dei panamensi e questo è pur vero, pero la domanda che io mi pongo è:
vale veramente la pena trasferirsi dall'altra parte del mondo solo per non
pagare le tasse? O forse non è meglio provare a cambiare un po’ mentalità per
scoprire che vivendo alla giornata si vive molto meglio?
A voi l’ardua sentenza!!!!!!
Alla prossima,
salutoni,
Emanuela.